BSP Neurochirurgia risponde alle 10 domande frequenti sulla chirurgia vertebrale

Se soffri di mal di schiena o un’altra patologia della colonna vertebrale e non ti sei mai rivolto ad uno specialista per paura dell’eventuale necessità di un intervento chirurgico questa pagina fa per te.

BSP Neurochirurgia risponde alle 10 domande più frequentemente poste sulla Chirurgia Vertebrale.

BSP Neurochirurgia faq sulla chirurgia vertebrale

La decisione di ricorrere alla chirurgia per un disturbo della colonna vertebrale è spesso legata al fallimento di un approccio conservativo ben condotto che quindi deve includere la fisiochinesiterapia, la terapia farmacologica e le tecniche di terapia del dolore (ad esempio trattamenti infiltrativi).

Sintomi che compromettono una normale vita sociale e professionale con una riduzione generale della qualità di vita giustificano il ricorrere alla chirurgia. La maggior parte degli interventi chirurgici alla colonna non ha un indicazione urgente.

Un’eccezione a questo principio generale riguarda alcune patologie post-traumatiche o di natura oncologica che richiedono un trattamento chirurgico ab initio.

Se correttamente effettuati gli interventi di chirurgia vertebrale hanno tassi di rischio trascurabili, ancor più se paragonati ai benefici ottenuti dal paziente quando eseguito con la corretta indicazione.

Il rischio di finire paralizzati dopo un intervento di chirurgia vertebrale è talmente remoto da potersi considerare una vera e propria leggenda metropolitana.

Al contrario, per alcune patologie della colonna vertebrale, non ricorrere alla chirurgia può condurre a quadri di severa invalidità e compromissione della qualità della vita.

Nella nostra esperienza il rischio di recidiva di ernia del disco dopo un intervento di asportazione di ernia del disco è estremamente modesto e pertanto assolutamente sproporzionato rispetto ai benefici che si possono ottenere con un intervento di asportazione mininvasivo correttamente eseguito.

Lo Spine Center si avvale del contributo di un team di anestesisti e terapisti del dolore esperti anche nel trattamento mediante ozonoterapia ed un largo spettro di trattamenti infiltrativi.

La chirurgia vertebrale è consigliata nel caso in cui anche queste opzioni terapeutiche risultano infruttuose.

L’obiettivo principale della maggior parte degli interventi di chirurgia vertebrale e del sistema nervoso periferico è la decompressione di strutture nervose (midollo spinale, radici spinali, nervi periferici).

Obiettivo altrettanto importante è la prevenzione o il trattamento dell’instabilità vertebrale mediante interventi di stabilizzazione o di fusione della colonna, anche noti come interventi di artrodesi vertebrale che ricorrono all’impiego di mezzi di sintesi o protesi.

Il ricovero avviene il giorno stesso dell’intervento. Per tutti gli interventi eseguiti in anestesia generale è necessario rispettare almeno 24 ore di osservazione postoperatoria.

La mobilizzazione può avvenire il giorno della procedura o la mattina successiva. La degenza postoperatoria varia tra le 24 e 48 ore.

Per gli interventi eseguiti in anestesia locale la mobilizzazione postoperatoria è pressoché immediata con la possibilità di un ritorno a domicilio il giorno della procedura.

Il miglioramento della sintomatologia dolorosa preoperatoria dipende da tanti fattori. Nella maggior parte dei casi, il dolore migliora sensibilmente immediatamente dopo l’intervento.

Nei pazienti affetti da sindromi dolorose croniche il miglioramento può necessitare del tempo e non essere immediato dopo l’intervento.

Lo Spine Center collabora con un team di anestesisti e terapisti del dolore specializzato nella presa in carico e terapia del dolore di tutti i pazienti candidati ad intervento per patologie della colonna vertebrale.

Durante la fase di convalescenza postoperatoria è possibile condurre una vita del tutto normale.

I pazienti sono esortati a camminare senza sforzarsi eccessivamente. Al contrario il sollevamento di pesi, le attività sportive, la conduzione di un autoveicolo sono proibiti almeno nel corso dei primi 20 giorni dopo l’intervento chirurgico.

Per gli interventi di artrodesi vertebrale sarà necessario indossare un busto o un collare cervicale durante il primo mese postoperatorio a seconda dei casi.

Una valutazione specialistica e un inquadramento radiologico con una risonanza magnetica senza contrasto del tratto operato sono fondamentali.

Anche in questo caso una terapia conservativa ben condotta risolve i sintomi nella maggior parte dei casi. In alcuni casi invece può rendersi necessario effettuare procedure per il trattamento del dolore legato alla presenza di aderenze cicatriziali post-chirurgiche.

Solo in pochissimi casi è necessario reintervenire chirurgicamente su una colonna vertebrale già operata.

BSP Neurochirurgia opera presso strutture ospedaliere convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale.

La casa di cura Tiberia Hospital è convenzionata, oltre che col SSN, anche con tutte le maggiori assicurazioni sanitarie e da sempre ha un occhio di riguardo per i suoi pazienti offrendo percorsi diagnostici, visite specialistiche, sedute con fisioterapisti, osteopati ed ozonoterapia a tariffe agevolate.

64 commenti su “BSP Neurochirurgia risponde alle 10 domande frequenti sulla chirurgia vertebrale”

  1. Valentina Virgilio

    Salve sono Valentina ho 37 anni ed è da almeno 20 gg che sono con un dolore pazzesco al nervo sciatico..ho fatto ieri la risonanza e mi è uscita una piccola ernia tra L5 e S1…sto facendo su prescrizione dell ortopedico punture di toradol e muscoril..vorrei sapere se è la cura giusta..
    Inoltre sulla risonanza è uscita una lieve lordosi con iniziale disidratazione dei dischi e presenza di accennati bulgings a livello di L3 L4 ed L4 L5
    Oggi dopo due punture di questi due medicinali la schiena va meglio…ma mi tormenta il dolore al ginocchio…è tutto collegato??

    1. Alessandro Caporlingua

      Cara Valentina,
      mi perdoni per la risposta tardiva. I farmaci prescritti dal collega ortopedico sono corretti. Nei casi di lombosciatalgia refrattaria a questo trattamento prenderei in considerazione un ciclo di cortisonici qualora non ci fossero controindicazioni particolari alla loro assunzione.
      Nella maggior parte dei casi le lombosciatalgie acute dovute a ernie del disco L5-S1 di modeste dimensioni tendono a migliorare con i farmaci ed il riposo.
      Qualora ritenesse necessario un secondo parere, sopratutto se il quadro non dovesse migliorare nell’arco dei primi tre mesi dopo l’insorgenza dei sintomi, rimaniamo a disposizione per una visita di controllo a studio. Può consultare la nostra segretaria (Anna – cell. 3913402136) per scoprire lo studio più comodo per pianificare una consulto con la nostra equipe.
      Cordialmente,
      Dr.Caporlingua Alessandro

      1. Buonasera dottore mi chiamo Enrica ,nel 2010 ho subito un intervento per spondilolistesi L4 -L5 ho le placche in titanio in più avevo un ernia discale , l estate scorsa ho avuto il covid a distanza di neanche un mese inizio a avere dolori all osso sacro che mi fa malissimo stando seduta ,dolore ai glutei e quando sto in piedi anche la gamba ,sono preoccupata cosa potrebbe essere , grazie

        1. Cara Enirca,

          in caso di dolore lombare e sciatica persistente sarebbe utile consultare il proprio chirurgo curante per valutare l’indicazione ad effettuare accertamenti radiologici, soprattutto nel suo caso in cui è già stato praticato un intervento chirurgico.

          Rimaniamo a sua disposizione per eventuale consulto con un membro della nostra equipe su appuntamento (segreteria +39 3913402136),
          Cordialmente,
          Team BSP Neurochirurgia

  2. Buonasera sono stata operata di artrodesi….1 anno fa adesso ho una forte sciatica…che nn mi passa nemmeno con il toradol e benrelan …volevo sapere se si possono essere creati danni….faccio un lavori faticoso….la pizzaiola….

    1. Cara Luciana,

      nel suo caso è necessaria una valutazione del quadro clinico e di quello radiologico per esprimersi circa il percorso terapeutico più adeguato e sull’eventualità di danni secondari all’intervento da lei citato.
      Rimaniamo a sua disposizione per un eventuale consulto

      Cordialità
      Team BSP Neurochirurgia

      Per appuntamenti contattare Anna al numero +39 3913402136
      Per ulteriori informazioni, lo scrivente, dr.Alessandro Caporlingua (+39 3298120226)

      1. Salve, sono un uomo di 49 anni con stenosi lombare l4l5, a da 1 anno che ho parestesie ai piedi, Bruciore e addormentamento, e mi pizzica il gluteo, prendo arcoxia e Lyrica, potrei usare altri farmaci o l unica possibilità xme e l intervento è se si quale? Grazie e buona giornata

        1. Caro sig.Marino,

          gli anti-infiammatori (come l’Arcoxia) e gli anticonvulsivanti (come il Lyrica) fanno parte dei farmaci usati nel trattamento dei sintomi secondari ad una stenosi lombare. E’ possibile prendere in considerazione gli oppiacei come ulteriore categoria di farmaci utili. Allo stesso tempo è necessario integrare al trattamento farmacologico la fisioterapia.

          L’intervento più frequentemente praticato per la stenosi del canale vertebrale è la decompressione del canale stesso mediante un approccio posteriore più o meno associata ad una fusione del segmento trattato.

          La chirurgia va presa in considerazione in tutti i casi di sintomi chiaramente riconducibili alla stenosi refrattari al trattamento conservativo ben condotto.

          Rimaniamo a disposizione per eventuale consulto specialistico a tal riguardo (per appuntamenti contattare la segreteria al numero +39 3913402136)
          Cordialmente,
          Team BSP Neurochirurgia

  3. Buongiorno, ho 61 anni e sono stato operato a novembre/2021 per ernia discale L4/L5, in quanto refrattario a tutte le cure prescritte e per compromissione del nervo sciatico.
    A marzo/2022 dopo risonanza magnetica ho avuto una recidiva nello stesso punto per gli sforzi fatti per forza di causa maggiore, ho rifatto la stessa cura e sembra andare un pochino meglio ma appena stacco i farmaci pian piano il dolore ritorna.
    Purtroppo sono soggetto a fare sforzi per mia figlia disabile grave che pesa 30kg e non deambula, per questa ragione e per la rotazione della L5 mi è stato consigliato l’artrodesi per il dolore e per ridurre la percentuale di rischio di altra recidiva.
    Che mi potete suggerire?
    Grazie

    1. Caro Gaetano,

      canonicamente il trattamento dell’ernia del disco intervertebrale recidiva refrattaria al trattamento conservativo è chirurgico. E’ necessario valutare, di caso in caso, l’indicazione ad una procedura di fusione del segmento della colonna interessato oltre che quella di asportazione dell’ernia recidiva. Le tecniche di fusione della colonna sono molteplici, adottando quella più adeguato a seconda del caso specifico.
      Pertanto, almeno sulla base delle informazioni a nostra disposizione, l’indicazione chirurgica è corretta.
      Rimaniamo a sua disposizione per un eventuale consulto

      Cordialità
      Team BSP Neurochirurgia

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      1. Mi scusi disturbo hofatto intervento stenosi bombare laminonectomia rimasto dolore sciatico come prima cosa posso fare?mi scusi grazie x sua gentilezza b.giorno Caelli Giuliana

        1. Cara Giuliana,

          una sciatica residua persistente e refrattaria al trattamento farmacologico dopo un intervento di decompressione della colonna vertebrale è una condizione che va approfondita ed interpretata perché non è possibile stabilire a priori la causa del problema.

          E’ necessaria una valutazione specialistica ed accertamenti radiologici (in primis una risonanza magnetica di controllo) per poter capire come affrontare e risolvere questa problematica.

          Rimaniamo quindi a sua disposizione per un consulto specialistico con la nostra equipe.
          Contatti pure la nostra segretaria a sua discrezione: +39 3913402136.

          Team BSP Neurochirurgia

  4. Salve…io soffro da quasi 6 anni di dolore cronico lombosacrale causato dalla sindrome di Bertolotti..ho letto che volendo si può operare…ma ci sono benefici evidenti?!

    1. Buongiorno,

      non conoscendo il quadro clinico-radiologico del suo caso ci è difficile esprimere un parere sui benefici di un intervento chirurgico sul suo mal di schiena. La sindrome di Bertolotti può avere manifestazioni diverse di paziente in paziente pertanto non designando in sé una condizione specifica non è possibile dire con certezza quale sia il trattamento più adeguato nel suo caso senza aver prima eseguito una valutazione completa della sua condizione clinica e della documentazione radiologica.
      Rimaniamo a sua disposizione per un eventuale consulto.

      Cordialmente
      Team BSP Neurochirurgia

      Per appuntamenti contattare Anna al numero +39 3913402136

      1. Salve sono stata operata vertebre l3 s1 a settembre scorso anno ad oggi ho rigidità e lombo sacrale addormentato cosa fare?

        1. Cara Giusy,

          la rigidità lombosacrale può dipendere da tanti fattori, in primis il tipo di intervento al quale è stata sottoposta.

          Qualora fosse stata sottoposta ad un intervento di fusione vertebrale la rigidità del tratto potrebbe essere un esito della procedura, per tutti gli altri casi è necessario rivolgersi al proprio chirurgo curante per valutare l’indicazione ad un trattamento farmacologico e fisiochinesiterapico per migliorare la rigidità!

          Rimaniamo a disposizione per eventuale consulto a tal riguardo su appuntamento (segreteria 3913402136)
          Team BSP Neurochirurgia

  5. Salve!!sono una ragazza di 18 anni tra poco 19!il 20 luglio purtroppo ho fatto un incidente stradale abbastanza grave dove ho rotto una vertebra,sono stata operata il 23 ,i dottori mi hanno detto che potrò riprendere a fare tutto come prima ma ho tanta paura,ho bisogno sempre di certezze quindi sono sempre a cercare informazioni,a me piace tanto ballare e snodarmi,fare ginnastica artistica,saltare,nuotare e buttarmi ovunque insomma fare cose che ora come ora vedo impossibile,vorrei sapere se potrò rifare tutto come prima ,se la mia vita tornerà come prima,se potrò ballare muovendo i fianchi e ogni singola parte del mio corpo senza aver paura,se potrò snodarmi e fare capriole e ogni tipo di salti,se potrò nuotare e buttarmi senza aver paura di nulla,vorrei una risposta sincera le sarei davvero molto molto grata!!

    1. Cara Riri,

      non è possibile purtroppo rispondere a questa domanda non conoscendo né il quadro clinico attuale né quello radiologico. Quello che è possibile fare e NON fare dopo un intervento alla colonna effettuato per una frattura vertebrale dipende in larga misura dalle caratteristiche iniziali della frattura e dal tipo di intervento effettuato dai colleghi che l’hanno presa in carico. La nostra raccomandazione è pertanto quella di seguire le indicazioni degli specialisti che l’hanno operata per mitigare i rischi di complicanze postoperatorie.

      In bocca al lupo per la sua convalescenza e per la ripresa, graduale, della sua normale quotidianità,

      Team BSP Neurochirurgia

  6. Salve Giovanni.Mi è stato suggerito intervento di artrodesi lombare con viti e barre,per discopatia avanzate l3 l4 l4 L5.
    Sono un podista amatoriale.
    Dopo l’ intervento non potrò più correre fare podismo?
    Grazie

    1. Caro Giovanni,

      dopo un adeguato periodo di convalescenza postoperatoria è possibile riprendere gradualmente l’attività sportiva a seguito di un intervento di artrodesi vertebrale posteriore del tipo descritto nel suo messaggio. Ovviamente non è possibile esprimere un parere specifico nel suo caso non avendo contezza della sua condizione clinica e del quadro radiologico.

      Rimaniamo a sua disposizione per un eventuale consulto
      Team BSP Neurochirurgia

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  7. Buongiorno,sono Claudia soffro da tanto tempo di lombasciatalgia acuta. Ho fatto un Rm e c’è un erinia ostrusa che preme sul nervo sciatico L 4 e L5 dovrebbe essere. Il neurochirurgo dove sono stata mi ha detto che c’è bisogno dell’Intervento ma io ho davvero tanta paura. Mi potrebbe consigliare lei gentilmente?

    1. Cara Claudia,

      l’indicazione a trattare chirurgicamente un’ernia del disco intervertebrale è legata principalmente a due fattori:
      – presenza di sintomi che non rispondono alla terapia conservativa massimale protratta per un adeguato periodo di tempo e/o
      – presenza di disturbi neurologici della forza dell’arto inferiore colpito dalla sciatica
      Se questi “requisiti” sono soddisfatti la raccomandazione è di affidarsi ad uno specialista di chirurgia vertebrale per affrontare l’intervento chirurgico.
      Nella nostra pratica clinica questi interventi sono considerati di routine con tempi di degenza postoperatoria inferiori alle 48h!

      Rimaniamo a sua disposizione per un eventuale consulto
      Team BSP Neurochirurgia

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  8. Buongiorno,sono Claudia soffro da tanto tempo di lombo sciatalgia acuta. Ho fatto un Rm e c’è un ernia che fuoriesce e preme sul nervo sciatico L 4 e L5 dovrebbe essere. Il neurochirurgo dove sono stata mi ha detto che c’è bisogno dell’Intervento ma io ho davvero tanta paura. Mi potrebbe consigliare lei gentilmente?

    1. Cara Claudia,

      l’indicazione a trattare chirurgicamente un’ernia del disco intervertebrale è legata principalmente a due fattori:
      – presenza di sintomi che non rispondono alla terapia conservativa massimale protratta per un adeguato periodo di tempo e/o
      – presenza di disturbi neurologici della forza dell’arto inferiore colpito dalla sciatica
      Se questi “requisiti” sono soddisfatti la raccomandazione è di affidarsi ad uno specialista di chirurgia vertebrale per affrontare l’intervento chirurgico.
      Nella nostra pratica clinica questi interventi sono considerati di routine con tempi di degenza postoperatoria inferiori alle 48h!

      Rimaniamo a sua disposizione per un eventuale consulto
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  9. Salve, sono stata operata nel 2019 di artrodesi e laminectomia L4 L5. Dopo 9 mesi sono tornati i sintomi e sono peggiorati fino al punto che ad oggi ho bisogno di un bastone per camminare e ho dolori continui alla schiena e alle gambe, crampi e, fitte e scosse elettriche. La notte nel letto è il nome peggiore, non c’è posizione che mi faccia meno male. Ho fatto alcune visite specialistiche con pareri discordanti in merito ad un nuovo intervento o un approccio conservativo. Ho ancora tanti dubbi, non mi fido più di nessuno, vorrei avere il quadro completo e reale della mia situazione.

    1. Cara Adele,

      per avere un quadro completo della sua situazione è necessaria una valutazione della documentazione radiologica a sua disposizione e della situazione clinica attuale!

      Per pianificare un consulto con uno specialista della nostra equipe può contattare Anna al numero +39 3913402136

      Cordialità
      Team BSP Neurochirurgia

  10. Buongiorno.
    È da due anni e mezzo che cerco una risposta.

    Un angioma vertebrale nel soma D2 può compromettere la deambulazione?

    Mentre si cammina può infiammarsi e andare a toccare/comprimere qualche nervo, tendine, midollo ecc..? E portare così il paziente ad avere difficoltà a proseguire il cammino perché inizia ad avere una deambulazione atassica, con contrazioni e spasmi.

    1. Cara Valentina,

      gli angiomi vertebrali sono formazioni benigne della vertebra di riscontro del tutto accidentale nella maggior parte dei casi. Solo in rarissimi casi possono assumere carattere di aggressività e provocare fatti compressivi sulle strutture nervose limitrofe.
      Ciò considerato non è possibile dare una risposta a questo quesito senza aver prima preso visione delle immagini radiologiche o del referto. Se l’angioma in oggetto dovesse appartenere a questa categoria di lesioni estremamente rara sul referto radiologico questo aspetto dovrebbe risultare ampiamente segnalato.
      Cordialità

      Rimaniamo a disposizione
      Team BSP Neurochirurgia

      Per appuntamenti o consulti (Anna +39 3913402136)

  11. Salve dopo dolori di sciatalgia ho fatto RM poi sono stata da un neurochirurgo . Ho una ciste sinoviale tra L4-L5 , lui mi vuole operare , asportazione della cisti e artrodesi lombare posteriore . Secondo lei c’è possibilità che la cisti regredisca ? Posso fare degli esercizi specifici per questo problema o l’ unica soluzione è L intervento? Ho tanta paura e non so che fare !

    1. Cara sig.ra Poma,

      le cisti sinoviali articolari sono espressione di instabilità vertebrale pertanto il trattamento conservativo consiste in una combinazioni di farmaci, fisioterapia ed in questo caso specifico l’impiego di un busto lombare per immobilizzare il tratto L4-L5 e favorire il riassorbimento della cisti.

      Il trattamento chirurgico va preso in considerazione in caso di fallimento di una terapia conservativa ben condotta.

      Rimaniamo a sua disposizione per un consulto con un membro della nostra equipe (segreteria +39 3913402136)
      Cordialmente
      Team BSP neurochirurgia

  12. Sono stato operato di artrodesi lombare ge nnaio 2023…x contenere dolore postoperatorio sto prendendo 2 takipirina 1000 al giorno e 2 targin mi 10 mg.quanto tempo posso continuare con la cura…o se è meglio quale altro antidolorifico.da alternare alla takipirina mille.. saluti

    1. Caro Ferdinando,

      ci dispiace non aver risposto per tempo al suo quesito.

      Ad ogni modo la tachipirina non ha sostanziali effetit indesiderati pertanto può continuare ad assumerla al bisogno rispettando il dosaggio massimo giornaliero (non sopra i 3gr al giorno).

      Il Targin non va sospeso in maniera improvvisa, ma va scalato il dosaggio gradualmente.

      Cordialmente
      Team BSP Neurochirurgia

  13. Nel 2011 ho avuto intervento spondolistesi Stab L5 / S1 tutto ok solo piccolo deficit piede Dx A ottobre 2021 avendo dolori atroci gamba Sx venivo operato Stab L3/L4 con Cage ma non mi hanno unito la Stabilizzazione L5/S1 dicendomi che sarei rimasto troppo rigido Subito dopo intervento sentivo che qualcosa non andava la parte dolorante Sx ok ma sentivo quel piccolo deficit la Dx aumentare e in più zoppicavo! Ho fatto un ulteriore intervento mi univano L3/S1 ho sentito miglioramenti non zoppicavo più ma dopo circa 2 mesi incominciavo ad avere dolori Dorsali basso schiena Gluteo credo dolori nervo sciatico e sensazioni strane dita Piede! Chi mi ha operato dice che più di così non si può fare Lei cosa ne pensa Grazie

    1. Caro Nicola,

      non è possibile darle un parere esaustivo riguardo sintomi secondari ad una procedura chirurgica di fusione vertebrale non effettuata dalla nostra equipe.

      Potrebbe essere utile una consulenza con un terapista del dolore o discutere con il suo chirurgo curante l’indicazione a praticare procedure di terapia del dolore per mitigare i sintomi residui. Anche il trattamento farmacologico adeguato e quello fisiochinesiterapico giocano un ruolo fondamentale negli anni successivi a qualsiasi procedura a carico della colonna vertebrale.

      Rimaniamo a disposizione per eventuale consulto con la nostra equipe (segreteria +39 3913402136)
      Cordialmente,
      Team BSP Neurochirurgia

  14. Buongiorno sono Monica dottore vorrei esporre il mio problema mi ha diagnosticato che ho 2 dischi schiacciati L4L5 L5S1 troppo schiacciati ho fatto infiltrazioni antalgica per il nervo sciatico e il mal di schiena forti dolori poi pastiglie ed integratori per le ossa ma con nessun risultato sono andata dal fisiatra poi dall ortopedico rizzoli di Bologna con nessuna indicazione per l’operazione chirurgico sto male mi prende dappertutto gambe piedi si sono incarnate le unghie dei piedi i ginocchi le mani i bracci mi si informicola quando sono seduta su una sedia mi si informicola la gamba destra vado in bagno al massimo 1 o 2 volte alla settimana ho dolori allo stomaco e nn dormo sto sveglia il cervello prende tutta la colonna vertebrale ora dottore cosa mi consiglia di fare mi può indicare cosa fare grazie

    1. Cara Monica,

      data la complessità della sua condizione, in particolare la presenza di sintomi a carico di tutta la colonna e i quattro arti non è possibile darle un parere esaustivo o un consiglio sulla terapia da seguire sulla base di questo messaggio.

      Sarebbe pertanto utile pianificare una valutazione specialistica con tutti gli accertamenti radiologici finora effettuati per capire come aiutarla.

      Può contattare la nostra segreteria a tal riguardo (+39 3913402136)

      Cordialmente,
      Team BSP Neurochirurgia

  15. Salve io ho fatto di tutto alla fine ho un ernia che mi comprime il nervo sciatico rendendomi la vita un inferno, ed inoltre mi hanno messo in lista di attesa x operazione ma i tempi di attesa sono circa 12 mesi. Volevo sapere se vengo da voi per una visita mi operate urgentemente visto che sto impazzendo dal dolore. Resto in attesa di una vostra risposta cordiali saluti.

    1. Caro Davide,

      per un intervento di microdiscectomia per ernia è necessario in primo luogo che l’indicazione chirurgica sia confermata dalla nostra equipe.

      A tal riguardo può valutare di pianificare una visita specialistica o un consulto telematico (quest’ultima opzione è sconsigliata se lei ha altre patologie concomitanti oltre all’ernia o se ci sono altre condizioni che possano aumentare i rischi operatori come ad esempio età avanzata o un problema di obesità). Può contattare la nostra segretaria (+39 3913402136).

      Per operarsi in convenzione con il servizio sanitario nazionale (SSN) sarebbe possibile procedere a settembre / ottobre 2023. Se invece vuole scegliere lei quando operarsi si può procedere ad eventuale intervento in regime di solvenza. In entrambi i casi la nostra equipe effettua interventi chirurgici a Roma presso il GVM Tiberia Hospital.

      Rimaniamo a disposizione,
      Cordialmente
      Team BSP Neurochirurgia

  16. Buongiorno
    Sono Luigi ho 40 anni un anno fá mi hanno operato per mal di schiena frequenti seguiti da parestesia cronica alla gamba, ho discopatia l4l5 l5s1. Mi è stato impiantato dispositivo interspinoso aspen nel tratto l4l5, da allora la situazione non è migliorata un granché anzi ho spesso rigidità lombare.
    Ho fatto un consulto e mi è stato detto di rimuoverlo.
    Mi chiedevo se con la rimozione di tale dispositivo lo spazio foraminale resta aperto o si ritorna alle condizioni pregresse? Puo essere rischioso destabilizzare la colonna?
    Grazie se vorrà rispondermi.

    1. Caro Luigi,

      i dispositivi di fusione interspinosa come l’Aspen, nella stragrande maggioranza dei casi, possono essere rimossi senza sostanziali rischi di destabilizzare la colonna.
      Non conoscendo che tipo di intervento è stato praticato oltre all’impianto dell’Aspen non è possibile rispondere con un parere esaustivo a tal riguardo.

      Nella nostra pratica clinica, ad esempio, non pratichiamo mai procedure di impianto di dispositivo interspinoso come unica procedura, ma sempre associata ad una più o meno ampia decompressione del canale vertebrale o una microdiscectomia (tutto dipende dalla diagnosi preoperatoria), poiché non crediamo sia possibile ottenere un’adeguata decompressione indiretta del neuroforame del medesimo livello.

      Non è detto che la rimozione del dispositivo interspinoso da sola possa risolvere il problema iniziale pertanto nel suo caso è fondamentale un consulto specialistico e un’attenta valutazione degli accertamenti radiologici.

      Per appuntamenti può contattare la nostra segretaria +39 3913402136
      Cordialmente
      Team BSP Neurochirurgia

  17. Buongiorno, mi chiamo Alessandro ho 36 anni.
    Sono fermo da circa 11 mesi per sciatalgia e lombosciatalgia per la quale fatico a stare in piedi oltre 10-15 minuti. Fatta rmn e risulta
    Ernia e discopatia L2 L3 ed L4 L5.
    Ho effettuato una visita specialistica privatamente, nella quale mi è stato detto che se volessi fare l’intervento di fusione si potrebbe fare, ma che non si ha la certezza dell’eliminazione del dolore e di conseguenza il poter rientrare a pieno ritmo nel mio lavoro. Pertanto mi è stato consigliato di provare con il nuoto,altri cicli di tecarterapia per vedere dei miglioramenti e nel caso prendere una decisione.
    Il medico mi ha inoltre detto che l’intervento non lo preoccupava nell’immediato ma nel lungo termine.
    Io sono un cuoco, nel mio lavoro DEVO poter stare in piedi almeno 10-12 ore al giorno ( eventuali pesi potrei evitare di alzarli)
    La mia domanda è:
    In caso non trovo miglioramenti con lo sport e decidessi di optare per l’intervento, quali problematiche comporterebbe “a lungo termine” come mi è stato detto?
    Grazie per eventuali risposte

    1. Caro Alessandro,

      le problematiche a lungo termine a cui si riferisce il collega riguardano tutti i pazienti che si sottopongono in giovane età ad un intervento di fusione vertebrale e consistono principalmente in un fenomeno di degenerazione/invecchiamento/usura accelerata dei segmenti della colonna adiacenti a quelli stabilizzati/fusi. Questo fatto obbliga a considerare un intervento di fusione della colonna solo come estrema ratio nella sua fascia età.

      Tuttavia non è detto che per me affrontare la sua problematica sia necessario un intervento di fusione, l’unico modo per capire se ci sono altre possibili alternative è chiedere un parere ulteriore a quello inizialmente ottenuto.

      Rimaniamo quindi a disposizione per un consulto specialistico con la nostra equipe.
      Contatti pure la nostra segretaria a sua discrezione: +39 3913402136.

      Team BSP Neurochirurgia

      1. Buongiorno Dottore
        Mi chiamo Antonio ho 34 anni,nell’ottobre 2021 venivo ricoverato è operato per un frattura vertebrale L1 amielica A3 con deformazione a Cuneo della parte anteriore,la frattura avvenne dopo una caduta dall’alto circa 3metri,l’operazione è andata bene a parere di chi mi ha operato con stabilizzazione percutanea D12 a L2 senza caghe intersomatico,mi ha messo anche una vite nella parte destra di quella fratturata quindi 2 sopra 2 sotto e una in quella fratturata a detta del chirurgo per fare una stabilizzazione più cotta possibile.
        Oggi a quasi due anni dall’intervento ho ancora qualche problema di blocco con relativo dolore (penso che siano contratture muscolari dei paravertebrali)
        Ho fatto fisioterapia idrokinesi posturale mezieres…però persiste parecchie volte questo blocco…in un ultimo controllo spontaneo con tac fatto in aprile parla che l’impianto e in posizione ottimale ma ci sono delle piccole protusioni ai livelli sotto cosa che mi è sembrata strana perché in ospedale tutto ciò non era stato detto cioè che oltre la frattura non avevo problemi…infatti ultimamente mi capita se sforzo con allenamenti di avere lombalgia.
        Tornando al controllo fatto il chirurgo mi disse che la vertebra era ormai guarita e le piccole protusioni non dovevano preoccuparmi per potrebbero regredire anche spontaneamente…mi disse anche che mi consigliava vista la mia giovane età di rimuovere l’impianto.
        Secondi lei levando l’impianto si hanno dei benefici a livello di dolore e mobilità?
        Anche lungo temine?
        Visto che non è il massimo avere tre vertebre bloccate
        Cordiali saluti

        1. Buongiorno,
          sulla base di quanto ci ha riportato il parere del collega è assolutamente valido.

          Le protrusioni discali nella stra grande maggioranza dei casi non necessitano un trattamento chirurgico ma conservativo né devono essere considerate necessariamente responsabili di una sintomatologia dolorosa;

          Una frattura vertebrale consolidata e trattata mediante una stabilizzazione vertebrale, soprattutto nei pazienti giovani, può essere suscettibile di un successivo intervento di rimozione del sistema di fissaggio.

          La rimozione dei mezzi di sintesi restituirà nel tempo un certo grado di mobilità del tratto dorsolombare della colonna tuttavia non è possibile stabilire una prognosi certa (in parte legata anche a dettagli riguardanti le immagini radiologiche non in nostro possesso) riguardo la lombalgia per la quale si presume dovrà proseguire un percorso di cure verosimilmente conservative.

          Cordiali saluti
          Team BSP neurochirurgia

  18. Salve, 5 anni fa ho avuto un intervento di scoliosi. Da qualche mese avverto degli scrocchiolii a volte localizzati alla nuca e spesso lungo la colonna, come degli scatti.Anche mesi fa è successo, poi sono passati.Non ho dolore, ma mi preoccupo comunque. Sarà che per vari problemi che sto affrontando non sto facendo attività fisica ed è come se fosse un po atrofizzata la zona?? Ringrazio anticipatamente.

    1. Cara Alessandra,
      questi sintomi non sono riconducibili ad una problematica specifica né necessariamente ad una condizione patologica che debba destare preoccupazione.
      Consigliamo sempre ai nostri pazienti sottoposti ad interventi di fusione vertebrale di mantenersi attivi e sottoporsi a cicli di trattamenti fisioterapici per ridurre al massimo i rischi di problematiche conseguenti al naturale fenomeno di invecchiamento della colonna.
      Ad ogni modo, circa questo argomento, si faccia consigliare dal suo chirurgo curante che saprà anche indicarle quando e se vale la pena effettuare accertamenti radiologici.
      Cordialmente,
      Team BSP Neurochirurgia

      1. Buongiorno, sono stata operata tre mesi fa di artrodesi L4-L5 per spondilolistesi iniziale, con decompressione canale vertebrale, laminectomia. Intervento avuto dopo aver tentato per tre anni varie cure conservative come fisioterapia posturale, terapie farmacologiche continue e infiltrazioni bilaterali alle faccette articolari sempre su L4-L5. Le due vertebre adiacenti hanno delle protusioni/bulding. A tre mesi ho ancora dolori lombari importanti. Vado a camminare ogni giorno, cosa che prima non potevo fare, per circa 1 hr e mezza anche quando mi fa male, ma mi chiedo se mi sto sforzando troppo. Ora devo prendere Tachifene 2 vv e sto riducendo il Lyrica che prima prendevo 150 x 3vv. Ad oggi non riesco proprio a rientrare in ufficio perché ho ancora poca autononia se devo stare fuori casa per almeno 10 ore. Ovunque leggo che bastano 3 mesi di convalescenza per tornare ad una vita lavorativa e sociale normale, ma a questo punto devo rassegnarmi che non starò più bene? Grazie!

        1. Buongiorno,

          non è possibile dare un parere sulla normalità o la natura di un problema di dolore lombare postoperatorio per una procedura eseguita da così poco tempo.

          Gli interventi come quello da lei descritto possono essere caratterizzati da questo tipo di problematica nei mesi successivi la procedura e i tempi di recupero pubblicizzati sono indicativi e non applicabili a tutti i casi. Questo è ancora più vero nei casi, come il suo, di sintomatologia dolorosa cronica che si protrae da anni.

          Il consiglio migliore è quello di seguire le direttive dei chirurghi ai quali si è affidato.

          Cordiali saluti,
          Team BSP Neurochirurgia

          1. Grazie per la risposta! Molto gentile. Ho iniziato idrokinesi terapia termale, ginnastica in piscina e il chirurgo mi ha prescritto miorilassanti per ipotesi contratture muscolari lombari e glutei. Lentamente ma ci sono piccoli miglioramenti. Il dolore cronico a questo punto aspecifico e prolungato negli anni, inoltre, sembra che richieda più tempo per calmarsi a causa della memoria del dolore che si è creato, se ho capito correttamente. Buonasera e complimenti per l’attenzione che offrite a chi vi chiede aiuto professionale.

  19. Buongiorno
    ho 53 anni e da una RM appena riscontrato angioma vertebrale a carico L2 e L3.
    i sintomi presente poco male ma forte intorpedimento dalle dita del piede al dito del braccio lato sx
    come si procede in questi casi? intervento chirurgico o laser?
    grazie

  20. Buongiorno dottore. Mi scusi tanto, volevo un info. Sono 3 anni e mezzo che sto male con la schiena, ho un grave bulging discale, disco artrosico e protusione L4 – L5 e protusione strie L5 S1, per non parlare della cervicobrachialgia. Il dolore rispetto a 3 anni fa è diminuito, ma a volte, soprattutto quando sto molto seduto e all’impiedi non riesco a stare sto malissimo, ho sensazione di compressione forte sulle gambe, con dolori, bruciori anche ai piedi, instabilità, sbandamenti e capogiri,
    come se mi sentissi tutti stordito, ovattato, ho varie parestesie anche al viso, formicolio. Ho fatto numerosi esami e terapie ma nulla, ho girato molti neurochirurghi, e molti di loro mi avevano detto che con l’intervento non risolvo. Poi sono stato da un neurochirurgo di Salerno giovane, molto bravo. Mi ha detto che alla cervicale devo continuare a fare fisioterapia e posturale, mentre al livello lombosacrale mi ha proposto l’intervento in xlif dal lato della pancia. Io ho paura, terrore dell’intervento, ma lui mi ha rassicurato. Lei cosa mi consiglia? Grazie mille e scusi

  21. Salve,
    Sono un ragazzo di 31 anni, a causa del mio lavoro molto pesante e probabilmente anche di una caduta avevo un’ernia molto grave l5-s1 da non poter più camminare e a fine giugno sono stato operato di artrodesi lombare. Da circa 20 giorni ho iniziato la riabilitazione, avevo dolori pazzeschi post intervento tanto che urlavo, ora va meglio, almeno non ho dolori forti e costanti, ma non ho ancora forze in alcuni muscoli, ogni tanto ho degli spasmi muscolari nella zona dell’operazione, sembrano delle scosse abbastanza potenti da farmi tremare e faccio fatica a fare certi movimenti come piegarmi o alzare le gambe. Volevo chiedere se è normale, se ci vuole solo tempo o se c’è qualcosa che non va a livello nervoso. Il neurochirurgo dice semplicemente di continuare la riabilitazione ma sinceramente sono un po’ preoccupato. Grazie in anticipo!

    1. Buongiorno,
      non è possibile dare un parere sulla normalità o la natura di un problema di dolore lombare postoperatorio per una procedura eseguita da così poco tempo.
      Gli interventi come quello da lei descritto possono essere caratterizzati da questo tipo di problematica nei mesi successivi la procedura.
      Il consiglio migliore è quello di seguire le direttive dei chirurghi ai quali si è affidato.
      Cordiali saluti,
      Team BSP Neurochirurgia

  22. Scuticchio Maria Adelaide

    L anno scorso sono stata operata di stabilizzazione cervicale poi sono stata bene in seguito ad uno sforzo mi sono contratti i muscoli del collo e poi mi è venuta la nausea le contrazioni non ci sono mi è rimasta la nausea continua che posso fare nessun farmaco mi fa effetto contro la nausea mi devo rioperare ho una nausea continua

  23. Buongiorno dottore mio marito il 16 giugno 2023 ha fatto un intervento una laminectomia d6d7 x un ernia midollare che cmq non hanno potuto togliere .due mesi e mezzo di fisioterapia cammina ancora con le stampelle e ha ancora dolore alla schiena…l intervento è riuscito hanno allargato la sede dove l ernia spingeva e ha fine intervento ci hanno detto che hanno creato abbastanza decompressione ed a fine intervento il midollo era abbastanza libero.ora mi chiedo ieri ha fatto risonanza magnetica di controllo e risulta ernia d6d7 che spinge sul midollo.ma come è possibile?cosa vuol dire che l intervento non è andato bene? riuscirà quanto meno a camminare come prima?

    1. Buongiorno,

      non è possibile esprimere un parere riguardo suo marito per via della natura particolare della problematica per la quale è stato operato.

      Sulla base di quanto ci dice è doveroso specificare che un’ernia del disco dorsale che contatta il midollo non necessariamente è responsabile di una compressione meccanica su questa struttura, specialmente a seguito di una procedura di decompressione posteriore mediante laminectomia sul medesimo livello dell’ernia. In altre parole il meccanismo compressivo sul midollo è molto spesso sostenuto da una “pinza” generata dalla presenza di un’ernia posta anteriormente e la superficie posteriore rigida del canale vertebrale: avendo rimosso la parete posteriore del canale vertebrale la compressione sul midollo generata da questa “pinza” viene meno. E’ bene specificare tuttavia che non avendo preso visione delle immagini radiologiche non è possibile esprimere un parere definitivo riguardo il caso specifico di suo marito.

      Inoltre i danni neurologici generati da una mielopatia richiedono molto tempo per migliorare senza escludere purtroppo la possibilità di esiti neurologici permanenti. La prognosi dei disturbi neurologici secondari ad una mielopatia dorsale è incerta nella maggior parte dei casi ed è quindi necessaria un attento monitoraggio clinico neurologico con un primo bilancio clinico attendibile a distanza di almeno 6-12 mesi dall’avvenuta decompressione del midollo.

      Cordiali saluti,
      Team BSP Neurochirurgia

  24. Buongiorno egregio dottore ho fatto intervento di stabilizzazione l3l4l5
    A distanza di un anno mi si è presentata una piccola protusione a livello l5s1 che mi provoca dolore al nervo sciatico
    È possibile fare qualche seduta di ozonoterapia nonostante al di sopra c’è l’impianto
    Grazie

  25. Buongiorno,
    volevo chiedere se in caso di intervento Xlif L4-l5 è possibile, dopo la completa ripresa dall’intervento, fare sport, correre etc.
    Grazie

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